Correva l’anno 1996, e la mia carriera di informatico “professionista” era già ben avviata, quando mi sono imbattuto in questo libro.
Racconta per la prima volta l’inseguimento di un hacker da parte di Tsutomu Shimomura, un esperto di security. Non avevo mai sentito parlare prima di allora di Kevin Mitnick, e la storia mi appassionò moltissmo.
Secondo le sue memorie nel 1980, a 17 anni, subì la prima condanna penale per furto di manuali informatici; altre condanne minori seguirono nel 1983 e nel 1987.
Nel 1988 fu arrestato per essere entrato illegalmente nel network di computer della Digital Equipment Corporation.
Negli anni novanta iniziò ad introdursi illegalmente nei sistemi informatici di società sempre più grandi, sfruttando numerosi bug dei loro sistemi informatici, e soprattutto utilizzando la tecnica cosiddetta ingegneria sociale, cioè acquisendo informazioni riservate direttamente dalle persone coinvolte, guadagnando la loro fiducia con l’inganno.
Dopo un ulteriore episodio di cracking ai danni di Pacific Bell l’FBI si mise sulle sue tracce. Mitnick ne venne a conoscenza e spiò le loro comunicazioni, in modo che, quando stavano per prenderlo, potesse sfuggire alla cattura.
Fu tra i primi ad utilizzare la tecnica dell’IP spoofing, che permette di rendere non rintracciabile il computer da cui si sta lavorando. Con questo sistema attaccò la rete di calcolatori di Tsutomu Shimomura, esperto di sicurezza informatica, con sede a San Diego. Shimomura collaborò con l’FBI per trovare Mitnick.
Il 15 febbraio 1995 Mitnick venne arrestato. Condannato a 3 anni e 10 mesi di prigione, fu rilasciato nel gennaio 2000, con l’obbligo di astenersi da qualsiasi mezzo di comunicazione elettronica, tranne il telefono, fino al 21 gennaio 2003.
Dal 2000 Mitnick è amministratore delegato dell’azienda di consulenza e sicurezza informatica Mitnick Security Consulting LLC.
Il 16 Luglio 2023 è morto di cancro al pancreas, di cui era malato da oltre un anno.
Addio, Condor!
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